Poesie e riflessioni di un medico di base, una raccolta del dottor Giuseppe Bellissimo
di Chiara De Carli
La raccolta “Poesie e riflessioni di un medico di famiglia”- presentazione il 26 ottobre a Capiago Intimiano (Como) in collaborazione con la nostra associazione – è opera di Giuseppe Bellissimo che rivisita passo passo la sua esistenza, da quando studiava per diventare medico alla fede ritrovata grazie al contatto con i pazienti. Le 120 pagine del libro sono suddivise in sei capitoli: “Poesia”, “Lourdes”, “L’amore”, “Il medico”, “La famiglia”, “Non solo amicizia”, così da contestualizzare la composizione delle liriche che fin dai primi versi delineano il ruolo della poesia come mezzo per dare voce a emozioni e riflessioni. In “Forse un giorno”, l’autore si immagina alla fine della vita, esausto, senza forze per lottare, guardandosi dentro e traendo le conclusioni. La riflessione e la tensione verso l’infinito coinvolgono il lettore nel richiamo di eternità. L’autore contempla ciò che può non avere confini, si interroga su quanto possa esistere di intangibile in un mondo tangibile, giungendo alla conclusione che “Solo l’Amore e il Perdono / di Dio sono eterni”. Le liriche che seguono si alternano nella meraviglia che colma l’animo dell’autore e il rifugio che per lui la poesia rappresenta. Nella seconda parte, dedicata ai viaggi a Lourdes con l’Unitalsi, ci sono pagine in cui Bellissimo, in prosa, racconta di ciò che significa per lui il pellegrinaggio pirenaico. Parla dell’aria festosa, dell’emozione alla partenza, ai ritorni intrisi di stanchezza ma anche di gioia e di serenità per quanto vissuto: “Il viaggio del ritorno è uguale a quello d’andata e, quando di primo mattino si giunge a Milano, cominciano i saluti, gli abbracci, le promesse di risentirsi o di ritrovarsi presto. Siamo molto stanchi e le vesti sono sgualcite, ma tutti riportiamo nelle nostre case (…) qualcosa di cui prima eravamo manchevoli: serenità e amore”. Per l’autore Lourdes rappresenta un luogo in cui lasciar andare le proprie angustie, vivere esperienze di vita toccanti, cercando di aiutare i fratelli più bisognosi, rinnovandosi nella spiritualità. La prima poesia rivolta all’Immacolata Concezione è di ringraziamento per quanto svolto nel corso della propria vita. In “Alla Madonna di Lourdes”si rivolge con “Noi abbiamo bisogno di Te: / come un bimbo della mano / della madre”. Per chi conosce Lourdes non è difficile ripercorrere insieme a Giuseppe Bellissimo le emozioni, i luoghi. Tra le tante liriche “Caro Dio ti scrivo” richiama quello di una famosa canzone di Lucio Dalla. La preghiera è vista come una lettera a un amico lontano, “non lo vedi ma sai che esiste e che ti ascolta”, una lettera in cui la preghiera diventa un invito: “Resta con me / Signore”.
Ci sono liriche dedicate all’amore, da quelle composte per il grande amore dell’autore a quelle che trattano di un amore universale, quale quello di Dio per i suoi figli. Si prosegue con la parte dedicata alla professione di Giuseppe Bellissimo, quella medica. In prosa racconta vari incontri con i pazienti nel corso degli anni e consente di immergersi nello stato d’animo di chi si prende cura delle persone. Una professione in cui si alternano momenti sereni a momenti bui, dove la forza e la determinazione nell’infondere coraggio sono fondamentali per andare avanti. Essere medico non è facile, è quasi traumatico. Ogni giorno bisogna dare risposte e la gioia più grande risiede nel vedere “che grazie al tuo aiuto, hai migliorato la salute di un paziente e a volte lo hai salvato”. Le liriche sono componimenti dedicati dal dottor Bellissimo ai propri assistiti, alternate alla riflessione su malattia e sofferenza, il pane quotidiano del medico. Nella penultima sezione Bellissimo mette nero su bianco versi dedicati a ciascun membro della sua famiglia, anche a se stesso. Nella poesia “Mamma” trapelano rabbia e dolore, quasi un grido rivolto verso una madre che a volte ha lasciato prevalere quel suo attaccamento materno sul bene del figlio: “M come malinconia. / Sì, quella che ho visto / negli occhi tuoi / quando io mi sono / da te allontanato”. Sentimenti del tutto opposti a “Sogni, speranze e desideri per mio figlio”: “Noi di giorno in giorno / cresciamo dentro, / e sempre ci confrontiamo”.
La raccolta si conclude con versi dedicati al tema dell’amicizia: “simile all’Amore, / ma non si basa su di un legame fisico, / è invece un grande, necessario / legame d’affinità”.