Pellegrinaggio a Caravaggio, 16 settembre 2021
Il Papa ai preti anziani e malati: «Da voi la linfa per fiorire nella vita cristiana»
«State vivendo una stagione, la vecchiaia, che non è una malattia, ma un privilegio»: lo scrive papa Francesco nel messaggio ai sacerdoti lombardi anziani e malati riuniti oggi a Caravaggio per la Giornata di fraternità con i Vescovi della regione .
Il Pontefice fa riferimento a Simeone e ad Anna: «Proprio quando sono anziani il Vangelo entra pienamente nella loro vita e, prendendo fra le braccia Gesù, annunciano a tutti la rivoluzione della tenerezza». Anche chi è malato «vive un privilegio: quello di assomigliare a Gesù che soffre e portare la croce proprio come Lui». E la comunità che se ne prende cura «è ben radicata su Gesù».
Poi il Santo Padre precisa: i sacerdoti anziani e malati sono «protagonisti attivi nelle comunità», «portatori di sogni carichi cli memoria e per questo importantissimi per le giovani generazioni». E sottolinea: «Da voi viene la linfa per fiorire nella vita cristiana e nel ministero».
Infine, una conclusione scherzosa: «Vi chiedo, per favore, di pregare per me che sono un po’ anziano e un po’ malato ma non tanto!».
La Giornata di Caravaggio si è svolta in occasione del consueto incontro della Conferenza episcopale lombarda ed è stata promossa da Unitalsi Lombarda e Cel, con la collaborazione organizzativa della Fondazione Opera Aiuto Fraterno. Dopo l’accoglienza e la preparazione alla liturgia, la processione dei sacerdoti presenti ha introdotto alla celebrazione eucaristica nel Santuario di Santa Maria del Fonte, presieduta dall’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e dagli altri Vescovi lombardi. Su espressa indicazione di monsignor Delpini, la memoria nella preghiera è stata rivolta a tutti i sacerdoti lombardi vittime della pandemia: su quasi 300 presbiteri morti in Italia, ben 92 erano originari della nostra regione.
L’omelia dell’Arcivescovo è ruotata attorno al concetto di «saluto». Quello di Maria a Elisabetta («una rivelazione che ha riempito di gioia la sua casa») e quello con cui sempre lei realizza la sua missione nella casa di Zaccaria. «Anche per un prete, anche per un uomo e una donna che vogliono vivere la loro missione di annunciare il Vangelo, questo è una strada irrinunciabile», ha rilevato monsignor Delpini. Una missione «irrinunciabile e praticabile in ogni condizione di salute, in ogni età».
Sempre facendo riferimento al saluto di Maria a Elisabetta, «accolto con stupore» da quest’ultima, l’Arcivescovo ha aggiunto che nella missione di un prete «il saluto dello stupore è l’atteggiamento dell’umiltà di chi si fa servo, invece di pretendere di essere servito», «di un uomo lieto, mentre avrebbe buone ragioni per essere triste per le sue tribolazioni», «di un uomo che parla di Dio e canta il magnificat, invece che lamentarsi del mondo», «di un uomo che si interessa degli altri, invece che essere ripiegato su di sé», «di un uomo che guarda al futuro pieno di speranza», invece che temerlo «come una minaccia».
Ma soprattutto «un prete può avere la missione di “essere il saluto della gioia”», proprio di chi «crede nell’adempimento della parola del Signore», «riconosce nelle condizioni in cui si trova una occasione per dire il Vangelo», «dà testimonianza di come sia bello e lieto essere dentro una comunità, costruire e gioire della fraternità», «accoglie la rivelazione di Gesù e si sente dire: queste cose ti ho detto perché la mia gioia sia in te e la tua gioia sia piena».
Al termine della Messa il pranzo comunitario presso il Centro di spiritualità.
Riprese di Fabio Bassi
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Casa di accoglienza “Fabrizio Frizzi” per famiglie di bambini ricoverati: il sindaco di Milano consegna concessione edilizia a Unitalsi
Giuseppe Sala ha ricevuto il presidente di Unitalsi Lombarda, De Carli, e il presidente di Bcc Milano, Maino. Ospiterà l’opera un edificio da ristrutturare a fianco del Santuario dell’Ortica. Così il “Progetto dei Piccoli” approda a Milano.
Il “Progetto dei Piccoli” è nato dall’attenzione ai bisogni delle famiglie incontrate nei pellegrinaggi e nelle attività quotidiane organizzate dall’Unitalsi sui territori.
Milano. Un edificio di tre piani, tutto da ristrutturare, per 250 metri quadrati complessivi. Accanto al santuario della Madonna delle Grazie all’Ortica, in via Giovanni Amadeo 90, alla periferia est di Milano. Ecco dove ha trovato casa, nel capoluogo lombardo, il “Progetto dei Piccoli” che anno dopo anno ha visto l’Unitalsi realizzare in diverse città italiane strutture d’accoglienza per i genitori di bambini ricoverati in ospedale lontano dai propri luoghi di residenza.
In questa costellazione dell’ospitalità poteva mancare Milano, con la sua rete di ospedali d’eccellenza capaci di attirare degenti da tutta Italia? No. Ecco allora, la sfida lanciata dall’Unitalsi Lombarda – che in questo 2021 celebra il suo centenario di fondazione – aprire anche sotto la Madonnina una casa di accoglienza per i familiari di bambini, in particolare ammalati di tumore, ricoverati a Milano.
Martedì 13 luglio questo desiderio inizia a prendere forma. Nel pomeriggio, a Palazzo Marino, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha consegnato a Vittore De Carli, presidente di Unitalsi sezione Lombarda, la concessione edilizia per la ristrutturazione dell’edificio. All’incontro erano presenti don Stefano Venturini, parroco, responsabile della comunità pastorale Lambrate Ortica, dove sorge la casa, Giuseppe Maino e Giorgio Beretta, rispettivamente presidente e direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Milano da sempre vicina alle iniziative a favore del territorio.
Uno dei primi sostenitori dell’iniziativa è stato il primo cittadino di Milano che sin dall’inizio si è schierato a sostegno dell’iniziativa dell’Unitalsi, credendo nell’utilità della struttura. In particolare Sala ha ribadito: «La malattia è una condizione con cui purtroppo tutti siamo costretti a confrontarci, direttamente o indirettamente. Quando, però, colpisce i bambini il senso di impotenza e la sofferenza che ne deriva sono davvero insopportabili. Poter contribuire alle cure di tutti i bambini malati che arrivano da fuori città dando alle famiglie un posto in cui alloggiare durante la degenza in ospedale dei loro piccoli è un dovere per Milano: l’affetto e la vicinanza di mamme, papà e fratelli è fondamentale per la guarigione. Ringrazio Unitalsi per portare avanti questo importante progetto all’Ortica: accogliere e sostenere le famiglie che stanno vivendo un periodo difficile fa parte della terapia».
Grande sostenitore dell’opera anche Giuseppe Maino, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Milano. «Costruiamo ospitalità» si chiama l’iniziativa con la quale la BCC ha invitato i propri soci a partecipare al progetto di realizzazione della casa di accoglienza dell’Unitalsi: «Da alcuni anni i progetti sociali più importanti sono resi possibili dal contributo diretto dei nostri Soci – spiega Maino – che in migliaia rinunciano al tradizionale omaggio natalizio offerto dalla Banca per donare il corrispettivo economico a realtà del terzo settore impegnate in progetti di grande valore sociale. Oggi per BCC Milano è un grande giorno, insieme ad Unitalsi Lombarda possiamo finalmente avviare un progetto che fornirà un aiuto concreto a tante famiglie e ai loro bambini».
Ma fra quanti hanno appoggiato con vigore la nuova iniziativa si deve ricordare l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, il quale, intervenendo a Lourdes (nel settembre 2018, in occasione del pellegrinaggio diocesano) alla presentazione del progetto che si compirà all’Ortica, aveva definito «un sogno che mi sembra ispirato da Dio» questa «offerta di ospitalità gratuita a quelle famiglie che devono accompagnare a Milano i figli che necessitano di cure. Che Milano sia promettente per quanto riguarda le terapie, rappresentando un’eccellenza che attrae, è bello e, però, a ciò non corrisponde un’adeguata ospitalità. È commovente sapere che vi è chi ha trovato nella sofferenza e nella preghiera la luce e lo è anche che questa esperienza possa diventare un elemento di concreta ospitalità. Esprimo il mio incoraggiamento, l’approvazione, e voglio essere anch’io nella squadra che sostiene l’iniziativa».
La struttura che si realizzerà all’Ortica potrà ospitare sei nuclei familiari – dice Graziella Moschino, vicepresidente regionale –. L’edificio di via Amodeo non solo è servito dalla rete del trasporto pubblico, ma sorge accanto a un santuario, e questo è molto importante nell’ottica dell’Unitalsi. Ci saranno spazi privati come le camere e i bagni e spazi di vita condivisa come la cucina e il soggiorno. Ad accogliere le famiglie, ad affiancarle, a promuovere uno stile di comunità, la presenza dei volontari Unitalsi. I lavori, coordinati dall’architetto Sara Ugazio dello studio Zenith-Studio Architetti Associati di Busto Arsizio, partiranno a breve. La previsione è di avviarli a inizio settembre per completarli in 3-4 mesi. La casa sarà intitolata a Fabrizio Frizzi, che dell’Unitalsi è stato amico e testimonial.
Il progetto nasce dall’esperienza di vita – nel vero senso della parola – di Vittore De Carli, giornalista e presidente di Unitalsi Lombarda. Il 14 agosto 2015, mentre era sotto stress per agevolare il difficile ritorno a casa di un gruppo di ragazzi disabili da un pellegrinaggio di Unitalsi a Lourdes, viene colpito da un infarto: trascorre in coma 47 giorni, con vari arresti cardiaci, due operazioni al cuore e la riparazione della valvola mitralica. Con la determinazione e la fede De Carli vince la battaglia e recupera tutte le sue funzioni vitali.
Da questa esperienza nasce un libro, «Dal buio alla luce con la forza della preghiera» (Libreria EditriceVaticana), nel quale il giornalista racconta la propria esperienza di malattia e il cammino verso la guarigione. Questo libro diventa il primo volano per promuovere l’iniziativa a livello regionale e per una raccolta fondi da privati.
Unitalsi Lombarda Away Game: riparte da Gavirate con il para rowing
Immersi nello splendido scenario del lago di Varese, con la catena del Monte Rosa a fare da sfondo, sono riprese le attività di servizio e supporto al mondo paralimpico da parte di Unitalsi Lombarda Away Game. L’occasione della ripresa è stato l’evento Internazionale “World Rowing Final Paralympic”, organizzato e svoltosi presso la Canottieri di Gavirate, in programma dal 3 al 6 Giugno 2021. La collaborazione fra Canottieri e Unitalsi Lombarda Away Game nasce nel 2016, anno in cui abbiamo offerto il nostro primo supporto logistico con pulmini attrezzati ed autisti, per un evento Internazionale di Para Rowing, continuata poi nel 2017/2018/2019. Quest’anno abbiamo finalmente recuperato la gara, annullata a causa del Sars Cov 2 – nel 2020, valevole come ultima qualificazione alle Olimpiadi di Tokio 2021.
La programmazione del nostro intervento, iniziata già dal mese di febbraio 2021, ci ha visti molto impegnati per far fronte alle innumerevoli problematiche legate alla pandemia ancora in atto. Problematiche via via risolte con non poche preoccupazioni. In particolare abbiamo dovuto attrezzarci per la sanificazione dei mezzi con l’acquisto di apparecchiature dedicate e dei relativi disinfettanti, inoltre le limitazioni di carico imposte dalla normativa vigente, tese a garantire il distanziamento all’interno dei mezzi, ci ha imposto un numero massimo di quattro trasportati, carrozzine comprese. Queste limitazioni, unitamente alla dislocazione dei Team in molti alberghi della zona e la mancanza di un servizio ristoro presso la Canottieri, hanno incrementato notevolmente i viaggi da e per gli Hotel. Mediamente un Team di 8 persone ha richiesto 2 mezzi impegnati con 4 servizi giornalieri dedicati.
Servizi che sono iniziati il 28 maggio con le prese verso gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa per terminare l’ 8 giugno con i rispettivi rientri. Solo i numeri qui di seguito riportati possono dare l’idea dell’enorme lavoro svolto: 12 giornate di servizio –12 pulmini Unitalsi attrezzati – 15 autisti – 3 operatori Info Point Away Game – 12 Sottosezioni coinvolte : Bergamo/Bollate/Busto Arsizio/Como/Lecco/Sede Regionale Lombarda/Magenta Rho/Mantova/Milano Nord Est/Milano Sud Ovest/Sondrio/Varese – 14 Nazioni trasportate: Algeria/Argentina/Brasile/Capoverde/Giappone/Israele/Kenia/Korea/Nigeria/Russia 1-2-3/Spagna/Sudan/Usa/Uzbekistan – 400 servizi effettuati – 2000 pax trasportati – 30.000 Km percorsi- 300 operazioni di sanificazione dei mezzi.
Sotto l’aspetto della prevenzione Sars Cov 2, atleti e accompagnatori sono arrivati tutti vaccinati; il nostro personale volontario , quasi tutto vaccinato, è stato sottoposto più volte a tampone molecolare con costanti risultati negativi.
Alla fine tutto è andato per il meglio, grazie all’impegno dei nostri volontari coinvolti ( autisti/Info Point) supportati da Valerio della Canottieri che ha mantenuto i contatti con il nostro info Point e i Team. Un plauso a Giorgio Ongania Presidente della Canottieri Gavirate che con Sara .Giovanna, Paola e Antonio ha assecondato ogni nostra richiesta.
Lascio volutamente spazio ad alcune testimonianze dei nostri autisti (CREW) che evidenziano tutto il bello di queste giornate trascorse a favore dello sport paralimpico, che vede la nostra Unitalsi Lombarda Away Game sempre più impegnata a sostenere queste iniziative, espandendo cosi la propria mission associativa!
Alberto Gallegioni (Sottosezione di Sondrio): Per me era la prima volta in questo contesto, come per altri colleghi. Altri invece avevano già fatto questa esperienza. Ho affrontato questo servizio con il solito entusiasmo e la solita voglia. Però alla fine, dopo una settimana, rispetto al solito, ero più carico di prima. Questo grazie alla “forza ricevuta” dagli atleti. Data l’inesperienza, all’inizio guardavo gli atleti con occhio di compassione, come penso succede a molti. Poveretto, che sfortuna etc. insomma i soliti luoghi comuni. Poi giorno dopo giorno “ mi sono svegliato” e ho iniziato a guardare questo mondo da dentro. Altro che poveretti, i poveretti viziati siamo noi che abbiamo tutto, la salute in primis e non la sappiamo coltivare. I ragazzi atleti hanno una forza fuori dal comune, da quello che ha perso la scarpa della gamba buona e alla richiesta di aiuto mi ha detto “I am fine” (sono a posto) ed ha messo la stampella nella scarpa e camminando a piede nudo con la stampella si portava avanti la scarpa persa. Al Messicano che senza gambe girava su uno Skeitbord e non chiedeva aiuto a nessuno, si portava la canoa e se la puliva. A tutti quelli che salivano sul pulmino e scendevano dal pulmino da soli solo con uso di stampella, magari con una gamba sola o con le gambe parzialmente utilizzabili. Nessuno a chiedere una mano. Dignitosi se la sono sempre cavata. Grazie ragazzi per l’esempio che mi avete dato e la forza di non piangersi addosso che ho ricevuto o perlomeno ho rinforzato. Ho trovato una bella compagnia di volontari “autisti per caso” da Pino ai Mantovani guidati da Alberto ( con i loro salami, per la merenda che aiuta sempre a fare gruppo) Stefano e tutti gli altri con cui ho condiviso una bella settimana. Valerio, Antonella e Loris mi hanno accolto e accompagnato nel lavoro. Grazie “raga” grazie Luciano alla prossima di settembre. Non mancherò! Giuseppe Secondi detto Pino (Presidente sottosezione Milano Sud/Ovest): Quando mi dissero che avevano bisogno di autisti per il paralimpico accettai per la curiosità perchè non sapevo che manifestazione fosse, non avendo mai partecipato. L’avventura inizia venerdì 27 maggio con il ritiro del pulmino della Sezione Lombarda, destinazione Canottieri Gavirate, dove mi spiegano in cosa consiste il nostro servizio; prese degli atleti in arrivo presso gli aeroporti di Malpensa e Linate, trasporto presso Hotel della zona. Domenica arrivano un gran numero di partecipanti; tante nazioni, tante aspettative, tanti modi di approcciarsi, anche perché gli atleti sono persone “speciali” ed ognuno di essi ha esigenze diverse. Sono rimasto piacevolmente sorpreso per lo spirito, la vitalità e la dolcezza di questi atleti, allegri e concentrati sulle gare ma, soprattutto, per la serenità e lo spirito sportivo anche quando non si qualificavano……..UNA LEZIONE DI VITA….! E’ stata un esperienza indimenticabile. Grazie a Unitalsi Lombarda Away Game, al gruppo autisti (ben organizzato), grazie alla Canottieri….. alla prossima! Alberto Dalmaschio (Sottosezione di Mantova): un nutrito gruppo di volontari dell’Unitalsi ha prestato servizio per il trasferimento degli atleti, accompagnatori e staff verso aeroporti, alberghi e campo gara. Svegli presto al mattino, spirito di servizio, collaborazione, condivisione, empatia, emozioni grandissime, momenti di festa, fratellanza, uguaglianza e alla sera stanchissimi nel fisico ma con il cuore colmo di “ricchezze”. No, non siamo in Pellegrinaggio a Lourdes o a Fatima, siamo a Gavirate sul Lago di Varese in occasione dell’ Internazionale Para Rowing valevole per le qualificazioni Paralimpiche di Tokio 2021. Atleti giunti da tutte le parti del mondo, con i rispettivi staff, con i loro meravigliosi colori, i loro modi di essere, tutti diversamente abili con vari difetti fisici. Hanno dato vita ad una settimana entusiasmante, ovviamente dal punto di vista sportivo, ma soprattutto hanno dimostrato la grandissima forza d’animo, la determinazione nel raggiungere ambiziosi risultati sportivi, facendo passare in secondo piano le diverse problematiche fisiche; dimostrando a tutti che si può andare avanti , che si deve andare avanti senza mai mollare. Abbiamo vissuto momenti di grande fratellanza tra i vari popoli. Bianchi, neri, gialli tutti fratelli e diventati amici. Un esperienza fantastica, che speriamo di avere l’opportunità di ripetere perché siamo tornati tutti con il cuore pieno di felicità e gioia grazie a tutti gli atleti.
Unitalsi Lombarda Away Game non si ferma qui, continua il proprio servizio a favore dello sport paralimpico con gli eventi in programma dal 24 al 27 giugno a Somma Lombardo (Va) in occasione dell’Internazionale di Para Dressage (Equitazione) e dal 21 al 26 settembre a Lonato del Garda (Vr) in occasione del Mondiale Para Shooting (Tiro a volo specialità Trap).
Luciano Pivetti
Unitalsi Lombarda Away Game
Gli eventi del Centenario, con Mons. Viganò – Terzo incontro
Unitalsi lombarda propone un ciclo di 3 incontri con Mons. Dario Edoardo Viganò
🔹 Terzo incontro spirituale: “Fratelli tutti di Papa Francesco. Cambio di paradigma sul mondo digitale”
⏰ Giovedì 27 maggio, ore 21
Per avviare la procedura di registrazione, clicca sul link 👉🏻 https://bit.ly/3fK4lED
Per avere maggiori informazioni scrivi a: segreteria@unitalsilombarda.it
Read MoreRaiUno: A Sua immagine, dal 15 maggio al via sei puntate condotte da mons. Dario Viganò per il ciclo “Le Ragioni della Speranza”
Parola, Relazione, Dubbio, Dono, Pazienza e Fraintendimento sono i “temi” su cui riflettono e si raccontano, in modo personale e originale, sei personaggi (in cerca dell’Autore): Flavio Insinna, Cristiana Capotondi, Orietta Berti, Roberto Mancini, Francesco Pannofino e Claudia Gerini.
Sono loro i protagonisti del nuovo ciclo de “Le Ragioni della Speranza”, seconda parte del programma “A Sua Immagine” (RaiUno), condotto per la prima volta da mons. Dario Edoardo Viganò, sacerdote lombardo di Vedano al Lambro, vicecancelliere della Pontificia accademia delle Scienze e delle Scienze sociali con specifica competenza per il settore della comunicazione. Ordinato sacerdote dal cardinale Carlo Maria Martini, nel 1987, dopo un breve periodo come coadiutore a Garbagnate Milanese e nella parrocchia milanese di San Pio V, diviene docente incaricato di etica e deontologia dei media all’Alta Scuola di Specializzazione in Comunicazione dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e docente di Semiotica del cinema e degli audiovisivi e di Semiotica e comunicazione d’Impresa alla Facoltà di Scienze della comunicazione dell’università Lumsa di Roma. Attualmente insegna alla Business School della Luiss produzione audiovisiva e ha firmato la regia dei 7 episodi Vizi e Virtù per Discovery Channel, una conversazione con Papa Francesco.
Il nuovo ciclo de “Le Ragioni della Speranza”, avrà come scenografia di incontro e confronto la Casina Pio IV, capolavoro del Rinascimento, immerso nel verde dei Giardini Vaticani. Residenza estiva di papa Pio IV era chiamata nel settecento “la fabbrica nell’acqua” grazie alla frescura proveniente dalle acque del ninfeo sottostante. Un gioiello dell’architettura, una scenografia a cielo aperto, che in questa occasione diventa set televisivo.
Monsignor Dario Viganò, che è stato anche assessore e prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede ed è autore di numerosi studi e pubblicazioni dedicati all’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico, ha di recente pubblicato “Testimoni e influencer – Chiesa e autorità al tempo dei social” (Edb Edizioni DehonianeBologna, 2020) nel quale ripercorre la storia del rapporto tra Chiesa e autorità dalle origini al tempo dei social media. «La dimensione normativa e regolativa dell’autorità viene oggi messa in discussione dai social media. Le community si organizzano sulla base di interessi e visioni comuni, espellono le dissonanze e seguono gli influencer, a cui conferiscono autorità in un determinato ambito e in un tempo circoscritto. In questo contesto, l’unica autorità che la Chiesa può legittimamente coltivare – si legge nel volume -è quella della testimonianza di coloro che, in forza del battesimo, vivono manifestando il dono della vita di Dio in noi».
Le nuove puntate de Le Ragioni della Speranza, firmate da Laura Misiti e Gianni Epifani, con la collaborazione di Carmela Radatti e la regia di Maria Amata Calò, andranno in onda su RaiUno a partire da sabato 15 maggio alle ore 16.15.
In queste settimane, inoltre, monsignor Viganò è protagonista degli “Incontri del centenario” dell’Unitalsi Lombarda. Appuntamenti via social che, iniziati lo scorso 31 marzo, si concluderanno il 27 maggio con l’incontro dal titolo: Fratelli tutti di papa Francesco. Cambio di paradigma sul mondo digitale.
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Amare è servire – Quinto incontro: “Servire senza barriere”
Giovedì 20 maggio, ore 21.00
Siete invitati all’appuntamento conclusivo del ciclo di testimonianze “Amare è servire”. Durante questo incontro, ci verrà mostrato come è possibile “Servire senza barriere”.
Enrico Craighero, padre di due figli disabili, ci racconterà la bellezza del miracolo della vita che, quando è pienamente accolta, permette di aprirsi agli altri e darsi con gratuità.
Per avviare la procedura di registrazione ➡️ ➡️ ➡️ CLICCA QUI
Per difficoltà nella fase di registrazione, contatta Maria Cristina Porro (mery0986@hotmail.com – 331482958).
L’evento sarà trasmesso anche in diretta Facebook sulla pagina Unitalsi Lombarda.
Read MorePregare Maria dietro le sbarre – Radio Mater
Domenica 9 maggio ore 18.15
Al momento per la zona di Milano e provincia Radio Mater può essere ascoltata in streaming (www.radiomater.org) o tramite App (su Play store). Sul digitale terrestre è al canale 850 (oppure 705), Satellite Hot Dird 13° est
Consultando il sito di Radio Mater (CLICCA QUI) si potranno avere tutte le informazioni per l’ascolto.
Read MoreAmare è servire – Video e testimonianza del quarto incontro: “Servire i carcerati”
Nel quarto incontro, il racconto della chiamata di Levi introduce l’argomento della serata: Gesù chiama – e ama – anche chi è in evidente stato di peccato. A raccontare la sua opera pastorale fra i carcerati è don Mariano Margnelli, da pochi mesi nominato cappellano della Casa Circondariale di Sondrio.
Dopo un’iniziale titubanza, dettata dalla paura di non essere all’altezza, don Mariano accetta l’incarico che gli permette di rendere concreta l’opera di misericordia corporale “visitare i carcerati”. La realtà di Sondrio è piccola e ospita circa 40 uomini, tutti maggiorenni: ciò gli permette di approfondire maggiormente la conoscenza con i carcerati e creare un clima più famigliare.
Al primo ingresso, non ci si accorge subito del clima di malessere, che si scopre solo parlando a tu per tu con le persone. In un primo momento, i carcerati si dimostrano duri, fanno richieste materiali, ma, piano piano, emergono solitudine, amarezza, sconforto, bisogno di ascolto. E, soprattutto, possono entrare in contatto con la propria dimensione spirituale e ricevere il perdono di Dio.
Nel corso dei mesi, don Mariano ha scoperto che anche il personale, in particolare le guardie carcerarie, hanno bisogno di lui, delle sue parole e dei suoi sorrisi.
Dopo il racconto della sua esperienza, don Mariano regala degli spunti per avvicinarci a questa realtà, che spesso viene sentita lontana. Il primo consiglio è prevenire: investire nell’educazione dei giovani che ci stanno attorno, insegnargli a vivere nel bene e nel rispetto degli altri. Poi suggerisce di non giudicare, non dare etichette, ma dare sempre una possibilità all’altro e permettergli di riscattarsi. Propone poi, per chi ne ha la possibilità, di dedicare del tempo nel volontariato in carcere, dove spesso vengono attivati corsi di vario tipo per permettere a questi uomini e donne di imparare qualcosa di nuovo. Da ultimo, ma non certo meno importante, don Mariano invita a pregare per i carcerati, eliminando così parte del velo di invisibilità che li ricopre.
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