Tanti auguri di Buon Natale dai giovani dell’Unitalsi Lombarda
L’Unitalsi non ha mai smesso di pensare a tutti voi! Per sentirci vicini anche questo Natale…
Read MoreI giovani dell’Unitalsi Lombarda presentano: “Testimonianze di fede” con Beppe Bergomi
Beppe Bergomi vi aspetta Giovedì 4 giugno alle ore 21.00
“Testimonianze di fede” con Simona Atzori
Nell’attesa di poter ricominciare le consuete attività e potersi rivedere di persona, i giovani dell’Unitalsi Lombarda presentano:
💬”Testimonianze di fede” in 💻video conferenza.
Simona Atzori, pittrice e ballerina, sarà l’ospite e testimone della serata.
Segnatevi la data sull’agenda: ⏰Venerdì 22 maggio, ore 21.00
📌Link per Zoom Call: https://us02web.zoom.us/j/81959559082
📞Per informazioni: 02 21117634
✉️Conferma la tua partecipazione a: roby.crt@libero.it
1 novembre 2019, 6RDS all’autodromo di Monza
Come ormai ogni anno, ritorna il consueto appuntamento con la 6RDS – 6 Ruote di Speranza. L’iniziativa si svolgerà il giorno 1 novembre all’autodromo di Monza.
Si rinnova dunque la possibilità dei nostri amici ammalati di poter trascorrere una giornata diversa, assaporando l’adrenalina su automobili che sfrecciano ad alta velocità.
Read MoreInsieme sulla via della gioia: Quinto Incontro Regionale Giovani Unitalsiani Lombardi
di Maria Cristina Porro
Si è concluso ieri il quinto incontro regionale dei giovani soci dell’Unitalsi Lombarda. Sabato 6 e domenica 7 luglio i ragazzi, insieme ai loro amici malati e disabili di ogni età, si sono ritrovati per vivere una due giorni insieme, che quest’anno ha avuto come meta il varesotto.
UN SABATO DI FESTA
A dare il via è stato il pranzo insieme presso il Riding Club Casorate Sempione in Somma Lombardo, dove i proprietari, Danilo e Diana, già affezionati dell’Associazione, hanno accolto i circa 100 partecipanti con un grande calore e un’immensa disponibilità. Nel pomeriggio, ecco arrivare le tanto attese carrozze trainate da cavalli. Paolo Valentini (Scuderia San Gallo) e Giuseppe Usai (Dodo Carrozze) hanno dedicato il loro tempo per far provare a tutti i presenti l’esperienza di un giro fra le bellezze brughiera a bordo delle carrozze.
Un improvviso temporale ha poi cercato di fermare la manifestazione, ma non è riuscito nel suo intento. Nonostante le difficoltà di spostamento, i ragazzi sono saliti sui loro pullmini per spostarsi verso Caronno Varesino, nel cui oratorio li attendevano i giovani della parrocchia e il gruppo musicale Allegra Brigata, che li ha fatti ballare e cantare per tutta la sera sfoggiando il loro repertorio di canzoni italiane, ben conosciute da tutti.
UNA DOMENICA DI RIFLESSIONE
La giornata di domenica ha avuto come sfondo Villa Cagnola (Gazzada-Schianno), un luogo che riunisce eleganza, arte e natura. I presenti hanno potuto finalmente sentire la tanto attesa testimonianza di Giacomo Celentano, sua moglie Katia Guccione e l’amico Vito Cifarelli.
Ed è proprio quest’ultimo ad aprire la mattinata, esordendo con “Pregherò” e continuando la performance con varie altre canzoni di Adriano Celentano, scaldando così l’atmosfera. Prende poi la parola Giacomo, figlio di Adriano e Claudia Mori, che racconta in modo breve ma incisivo la sua storia, che ha voluto intitolare “Da figlio di papà a figlio di Dio”. Parte dagli esordi, da quel 1989 in cui ha pubblicato il suo primo album da solista, periodo in cui non faceva altro che dedicarsi al lavoro, dimenticando tutto il resto. L’anno successivo, nella sua infelicità, è stato cruciale: un’insufficienza respiratoria ha impedito a Giacomo di continuare a cantare, togliendogli così la sua unica ragione di vita del momento. Intorno si fece terra bruciata: niente più sport, niente più amici, niente più fidanzata. Ma quel silenzio in cui si è chiuso gli ha permesso di sentire Dio che bussava alla sua porta. «Perché da Dio non viene mai un male», sottolinea Giacomo, «ma permette al male di arrivare, perché Lui sa tirarne fuori un bene». Inizia allora un percorso vocazionale con un frate, Padre Emilio, che lo aiuta a capire quali siano i valori della sua vita e le sue aspirazioni. E più si avvicinava a Dio, più Giacomo migliorava anche a livello fisico.
Nel 1996, compie un viaggio a Lourdes coi suoi genitori. Davanti alla Grotta di Massabielle, vede intorno a sé malati di ogni tipo, anche più di lui, e decide di rivolgere alla Madonna questa preghiera: «Non ti chiedo il successo, ma ti chiedo di potermi realizzare nella vita». E la Madonna non lascia questa preghiera inascoltata: l’anno successivo conosce Katia, che gli ha fatto conoscere la figura di un Dio misericordioso e pieno di Amore.
Dal 2002 Katia è diventata sua moglie e due anni dopo nasce Samuele. Insieme, hanno costruito una famiglia che desidera e cerca di vivere nel quotidiano il Vangelo. Giacomo aggiunge che non si sente arrivato, ma ancora un convertito in cammino: «Sono la pecorella smarrita che Dio è venuto a cercare e, quando mi ha trovato, mi ha curato e ricondotto al suo ovile: la Chiesa».
Ha poi cantato ai presenti la canzone “La cittadina della Divina Misericordia”, che prende il nome dall’associazione che lui, Katia, Vito e Samuele hanno fondato, il cui scopo è quello di aiutare bambini e giovani con diversi tipi di disagio, sia fisici sia spirituali.
Conclude la testimonianza Katia, regalando con la sua splendida voce due canzoni scritte da lei: la prima durante una notte di preghiera davanti alla Sacra Sindone, l’altra che parla di amore in generale.
A seguire, la Santa Messa concelebrata da mons. Luigi Stucchi, vescovo ausiliare di Milano, e don Michele Barban, Assistente spirituale della Sottosezione di Varese. Mons. Stucchi ha dato alla Parola proclamata durante la celebrazione un taglio unitalsiano, sottolineando la cura e l’attenzione che ogni cristiano dovrebbe rivolgere al suo prossimo. Per aggiungere gioia a queste giornate di festa, i giovani si sono stretti intorno a una coppia di unitalsiani che ha desiderato festeggiare con loro le nozze di diamante.
I RINGRAZIAMENTI
Affacciati sullo splendido panorama offerto dalla Villa, i partecipanti hanno concluso questa due giorni con il pranzo e i saluti finali. Ovviamente non sono mancati i ringraziamenti a tutti coloro che hanno permesso che quest’evento fosse possibile: la Sezione Lombarda che, ancora una volta, ha dato fiducia ai suoi giovani; la Sottosezione di Varese, che ha messo in campo i suoi volontari per l’organizzazione; i proprietari dei luoghi che hanno ospitato le diverse iniziative; i testimoni e i sacerdoti, che hanno regalato parole profonde.
Non resta, dunque, che rinnovare l’appuntamento all’anno prossimo.
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5° incontro regionale giovani: l’articolo di Avvenire
Domenica 30 giugno 2019, sul quotidiano Avvenire è stato riportato l’evento che si terrà questo fine settimana al Riding Club Casorate di Somma Lombardo. I dettagli nell’articolo della volontaria Unitalsi, Maria Cristina Porro.
Read More“Volontariamente: i giovani si raccontano” – 26 marzo 2019
Il centro culturale Traonese e Pro Loco Traona ripropongono
“Volontariamente: i giovani si raccontano”
I ragazzi dell’Istituto Saraceno-Romegialli di Morbegno raccontano l’esperienza fatta a Lourdes.
Martedì 26 marzo ore 20.30
Read MoreProgetto Alternanza Scuola-Lavoro
Il volontariato a Lourdes con l’Unitalsi è entrato a far parte del progetto di Alternanza Scuola Lavoro.
L’Alternanza scuola lavoro, in conformità alla legge 107/2017, rappresenta uno strumento per trasmettere agli studenti nuove abilità, conoscenze e competenze per entrare nel mondo del lavoro, ma anche consapevolezza e autenticità, quale l’iniziativa unitalsiana sa offrire.
L’Istituto Zaccaria di Milano è uno degli istituti che ha scelto di intraprendere con noi questa esperienza.
Al loro rientro, gli studenti del liceo hanno pensato di realizzare un video per raccontare ciò che hanno vissuto.
Avrà trasmesso loro qualche bel ricordo?
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A Milano la Due Giorni dei giovani Unitalsi
A MILANO LA DUE GIORNI DEI GIOVANI UNITALSI, OCCASIONE DI FESTA E RIFLESSIONE
Si è svolto durante il weekend appena trascorso il Quarto incontro regionale dei giovani unitalsiani lombardi dal titolo “Il nostro sì a ciò che ci dirà”.
Sui passi di Gesù, a partire dal miracolo delle nozze di Cana, 70 giovani dell’Unitalsi Lombarda si sono ritrovati a Milano per vivere il loro quarto incontro regionale. Giovani volontari e disabili dell’Associazione hanno passato insieme il weekend alternando momenti di riflessione a momenti di divertimento.
Dopo essere stati accolti all’Oratorio di Santa Maria di Caravaggio, punto base dell’evento, sono partiti alla volta di Zibido san Giacomo per recarsi presso il Green Dog Club. Lì hanno vissuto un’esperienza fuori dall’ordinario: accompagnati dagli istruttori, si sono improvvisati canoisti e hanno guidato il dragon boat (una canoa a 20 posti), dando ognuno il proprio contributo in misura alle possibilità di ciascuno. La serata si è svolta lungo i navigli, con una passeggiata in compagnia per conoscere meglio chi era alla prima esperienza e rafforzare i legami fra chi già si conosceva.
Nella mattinata di domenica, il culmine dell’incontro: la Santa Messa concelebrata dall’Arcivescovo, mons. Mario Delpini, e dall’Assistente spirituale della Sezione Lombarda, mons. Roberto Busti. Per l’occasione, i giovani sono stati raggiunti dagli altri volontari coi quali operano durante l’anno; in particolare, il Presidente regionale, Vittore De Carli, e i Presidenti delle Sottosezioni. Non ha voluto far mancare la sua presenza nemmeno il Sindaco, Giuseppe Sala, intervenuto alla celebrazione insieme alla madre.
Il saluto di apertura è stato affidato a mons. Busti, che ha ricordato perché proprio quest’anno sia stata scelta Milano come meta: oltre a ricorrere il 160° anniversario delle apparizioni di Lourdes, nel settembre prossimo il Pellegrinaggio diocesano al Santuario sarà presieduto proprio da mons. Delpini, a 60 anni dal Pellegrinaggio guidato da mons. Montini che sarà canonizzato il mese successivo.
L’Arcivescovo, durante l’omelia, si è rivolto a tutti i volontari, chiedendo in particolare ai giovani di essere gli eredi della vita eterna, di testimoniare con la propria vita e per mezzo dell’Unitalsi l’incontro con Cristo, di fare dell’Associazione una comunità che si aiuta con Amore vero e rende viva la speranza, di essere quelli che dicono di sì al bene e di no al male.
Dopo la Santa Messa, il Presidente De Carli ha rivolto i suoi ringraziamenti a mons. Delpini, chiedendogli di portare sempre nel cuore l’Unitalsi, e a ricordo dell’evento gli ha donato una riproduzione della Madonna di Lourdes confezionata in seta comasca. L’Arcivescovo si è poi fermato per salutare coloro che hanno partecipato alla celebrazione e posare per le foto di rito.
A seguire, la grande festa finale, con il pranzo, i regali, i ringraziamenti e i saluti. I partecipanti sono tornati a casa con la consapevolezza di aver regalato con gioia il proprio tempo agli altri, accogliendo e mettendosi al servizio di chi più ne aveva bisogno, e, forti delle emozioni vissute, si sono impegnati a ritrovarsi in occasione dei prossimi appuntamenti che l’Unitalsi avrà da proporgli.
QUESTA È LA VITA ETERNA
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LE IMPRESE SORPRENDENTI DEGLI EREDI DELLA VITA ETERNA.
Come può succedere che mentre la terra è piena di piagnistei e di lamentazioni, di malumori e di rabbia, di risentimento e di scoraggiamento, ci sia gente che canta e danza e sorride e irradia come da una fonte sconosciuta ai più quell’acqua fresca del sollievo? Si tratta di quelli che hanno ricevuto la vita eterna, sono gli eredi della vita eterna, perciò camminando cantano e sorridono.
Come mai c’è gente che continua tenacemente, pazientemente, convintamente a fare il bene, anche quando non riceve neanche un grazie e talora non vede neppure un risultato? Come mai c’è gente che continua ogni giorno a prendersi cura di quelli che ha intorno, anche se sono antipatici, pesanti, ingrati? Come mai c’è gente che si alza al mattino e senza farsi tante domande, senza domandarsi che cosa ci guadagna si mette a servire, si mette a far funzionare il mondo, anche se il mondo sembra così rassegnato ad andare alla malora? Come mai c’è gente che dice sì al bene e no al male, anche dove si usa chiamare bene il male e male il bene; c’è gente che continua ad essere onesta, anche in ambienti in cui essere onesti equivale ad essere stupidi? Si tratta di quelli che hanno ricevuto la vita eterna, hanno una speranza più grande, sanno che c’è un giudizio superiore, attendono il regno che deve venire. Perciò continuano sulla via del bene: sono eredi della vita eterna.
Come è possibile che ci sia gente buona che viene trattata male eppure non diventa cattiva; come è possibile che ci sia gente inerme che viene che diventa oggetto di violenza eppure non ricorre alla violenza; come mai ci sono tribolati da angoscia, persecuzione, fame, nudità, pericolo, spada, insomma degli sconfitti che si dichiarano vincitori? Sono gli eredi della vita eterna, non si aspettano una vittoria che sia rivincita contro qualcuno, ma piuttosto che sia salvezza per tutti.
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DOVE SIANO E COSA FACCIANO GLI EREDI DELLA VITA ETERNA.
Gli eredi della vita eterna non amano le favole e non sono creduloni che hanno una riserva di consolazione per non lasciarsi inghiottire dalla disperazione.
Gli eredi della vita eterna non sono di quelli che si costruiscono un mondo a parte, una specie di cittadella per tirarsi fuori dai fastidi e sentirsi privilegiati.
Gli eredi della vita eterna sono invece gente che ha fatto alleanza con Dio e ha la certezza che niente può spezzare questa alleanza, niente: né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun altra creatura mai!
Gli eredi della vita eterna abitano la terra, sono dappertutto, fanno tutti i mestieri e abitano tutte le situazioni, si impegnano in ogni cosa buona e accettano anche di non potersi impegnare in niente quando sono troppo vecchi o troppo malati, provano tutti i sentimenti, perché anche loro hanno paura di soffrire, anche loro, come tutti, vorrebbero vivere sempre felici e contenti e si angosciano quando la miseria o la guerra o l’epidemia o l’ingiustizia si abbatte sulla casa e sulla gente che amano; però continuano a vivere di gratitudine e di speranza: sono eredi della vita eterna.
Gli eredi della vita eterna non sono solitari che vanno ciascuno per conto suo: costruiscono comunità, si organizzano in forme associative per condividere la speranza e promuovono iniziative per testimoniare la loro fede e rendere accessibile ascoltare la promessa e accostarsi alla fonte della vita anche ad altri, anche a gente che è condizionata dall’età, dai limiti fisici, dai problemi assillanti.
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CHE COSA SIA LA VITA ETERNA.
Ci sono storie strane sulla vita eterna, ci sono fantasie arbitrarie che fanno immaginare la vita eterna come una noia infinita, come una nebbia indecifrabile, come una parola antipatica che fa pensare a una vita incerta e improbabile che viene dopo un evento certo e angoscioso come la morte.
Ma gli eredi della vita eterna hanno sanno di che cosa si parla, perché non si lasciano trascinare da invenzioni arbitrarie e da fantasie malate. Gli eredi della vita eterna semplicemente credono nella promessa di Gesù: tu, Padre, hai dato al tuo Figlio potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo (Gv 17,2-3).
Di questa vita vivono gli eredi della vita eterna: di quella conoscenza del Padre e del Figlio che è conoscenza d’amore, che è alleanza fedele, che è promessa affidabile; vivono di una conoscenza che illumina l’enigma della vita e che dona speranza oltre la morte perché riempie di significato la vita; gli eredi della vita eterna dimorano in quell’amore dal quale nulla potrà mai separarli, neppure la morte: perciò si chiama vita eterna, la vita di Dio.