Virtualmente in pellegrinaggio: il santuario della Madonna del Bosco di Imbersago (LE) – Sottosezione di Lecco e Merate
Ogni venerdì le Sottosezioni dell’Unitalsi Lombarda ci accompagneranno con creatività alla scoperta delle ricchezze spirituali che il territorio lombardo ci offre.
3^ Tappa 📍: Continuiamo il nostro viaggio con la Sottosezione di Lecco e la Sottosezione di Merate che ci faranno conoscere il santuario della Madonna del Bosco di Imbersago (LE).
Sempre vicini anche se lontani!
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Virtualmente in pellegrinaggio: il santuario di San Pietro Martire a Seveso (MB) – Sottosezione di Seveso
Ogni venerdì le Sottosezioni dell’Unitalsi Lombarda ci accompagneranno con creatività alla scoperta delle ricchezze spirituali che il territorio lombardo ci offre.
𝟐° 𝐓𝐚𝐩𝐩𝐚 📍: Continuiamo il nostro viaggio con la Sottosezione di Seveso che ci farà conoscere il santuario di San Pietro Martire di Seveso (MB).
Sempre vicini anche se lontani!
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#GN2020: riparte anche la Giornata Nazionale 2020
Attraverso le parole del consigliere nazionale Cosimo Cilli la presentazione della Giornata Nazionale 2020 che si celebrerà il 4 e il 5 luglio 2020. Un altro tassello verso la ripartenza, un altro segno di speranza. Una Giornata Nazionale diversa delle altre perché in alcune sezioni non si potranno allestire stand e gazebo per l’offerta delle piantine: sarà l’occasione per dire all’Italia intera che ci siamo e ci siamo sempre stati continuando a testimoniare la nostra meravigliosa esperienza associativa.
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Santa Messa in suffragio dei defunti in periodo di pandemia
⏰Sabato 20 Giugno alle ore 10, presso il Santuario di S. Maria di Caravaggio in Via Borromini 5 – Milano, la Sottosezione di Milano Nord Est celebrerà una Santa Messa in suffragio dei defunti in periodo di pandemia.
Sarà possibile partecipare alla celebrazione anche seguendo la diretta:
🔹sul canale YouTube della Sezione Lombarda: https://youtu.be/s0lM7WrhOuU
🔹sulla pagina Facebook della Parrocchia Santa Maria di Caravaggio
🔹sul canale YouTube della parrocchia : https://youtu.be/NdOL0vSoBKI
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Virtualmente in pellegrinaggio: il santuario B.V. Maria Madre delle Grazie di Grosotto (SO) – Unitalsi Sottosezione di Sondrio
Virtualmente in pellegrinaggio: Scopriamo i nostri santuari lombardi
Da questa settimana ⏰𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ le Sottosezioni dell’Unitalsi Lombarda ci accompagneranno con creatività alla scoperta delle ricchezze spirituali che il territorio lombardo ci offre.
𝟏° 𝐓𝐚𝐩𝐩𝐚 📍: Iniziamo il nostro viaggio dalla Sottosezione di Sondrio che ci farà conoscere il santuario Beata Vergine Maria Madre delle Grazie di Grosotto (SO).
Sempre vicini anche se lontani!
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L’Unitalsi Lombarda in videoconferenza con S.E. Mons. Francesco Beschi
“Maria, pellegrina della fede”
sintesi di Silvano Sala
Nell’iniziale difficoltà di collegamento con il relatore, il presidente regionale Vittore De Carli coinvolge l’assistente regionale mons: Roberto Busti in un dialogo introduttivo. Mons. Busti ritiene che si sente la necessità di raggiungere l’apice della nostra fede, specialmente nel periodo in cui viviamo: il vescovo di Bergamo ci potrà fare da ponte per raggiungere quelle risposte che ancora stiamo cercando. E sottolinea: “Qualcosa è andato storto e gli uomini non hanno più in pugno le redini del cavallo imbizzarrito”. L’Eucarestia ci chiama ad essere fratelli, uniti anche se distanziati nel celebrarla. Sempre sollecitato dal presidente De Carli, mons. Busti rileva come uno dei problemi oggi pendenti sulla Chiesa sia come preparare bambini (e famiglie) al primo incontro con l’Eucarestia, da effettuare magari con la sola presenza dei genitori. Il presidente rivolge poi lo sguardo alla perdita di tante persone, per il virus, e conferma la nostra intima vicinanza a coloro che sono stati colpiti dal lutto. Mons. Busti crede che, oggi, la compassione non sia più sufficiente: molte persone se ne sono andate da questo mondo, “quasi fossero cacciate”, private di quella tenerezza che anche il Padre ha usato con Gesù. Per arrivare a quelle coscienze, alla pace interiore, è necessario che la Comunità sia buona, sia tenera. Bisogna avere comprensione verso il dolore di queste persone. Riferendosi al pellegrinaggio a Loreto che avrebbe dovuto svolgersi in questi giorni, il presidente osserva che “un medicamento” potrebbe essere il pellegrinaggio virtuale, che farebbe rivivere momenti di spiritualità. La coordinatrice Graziella Moschino, che è riuscita a stabilire il contatto video e vocale col vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, presenta l’ultimo relatore del ciclo manifestando la propria soddisfazione perché gli incontri, qualificati e partecipati, hanno raggiunto l’obiettivo di tenere uniti gli unitalsiani lombardi. Il presidente regionale rammenta di avere conosciuto mons. Beschi a Caravaggio, otto anni or sono, quando il vescovo, chino su un suo anziano parroco, così prometteva: “Appena posso, farò una giornata con te”. L’assistente mons. Busti, richiamandosi alla realtà drammatica vissuta in questi giorni sia dallo stesso vescovo Beschi sia dai suoi sacerdoti, richiede alla Chiesa la stessa tenerezza che il Padre ha avuto con Gesù che stava morendo. E affida al relatore la platea collegata “perché sia raggiunta dalla parola di Dio”.
Mons. Francesco Beschi esordisce affermando che “l’Unitalsi appartiene un po’ alla mia storia”. Quindi si propone di riflettere con noi sulla figura di Maria “La diocesi di Bergamo”, ricorda, “è stata toccata con crudezza dalla violenza del contagio. Ho percorso luoghi significativi della mia diocesi recitando il S.Rosario. Ne ho riscoperto l’importanza: una grande meditazione sulla vita di Gesù attraverso la scansione della preghiera Ave Maria”. Continua il vescovo: “Maria è figura della pellegrina della fede”. Anch’egli si porta dentro il pellegrinaggio nelle strade vuote della diocesi e dove la prova era più evidente. Allora ritorna all’immagine di Maria, pellegrina della fede: un cammino che perdura tutta la vita. “La fede è un cammino”.’Meta del pellegrinaggio non è un luogo, ma un incontro’: sono parole di Giovanni Paolo II. Incontro con il malato, incontro con il Signore. “E con la fede. Nel momento in cui arriva, è un incontro”. Comunque essa, la fede, è il primo passo del cammino. Come Maria, “siamo chiamati ogni giorno a dire il nostro ‘Eccomi’: primo passo per mettere noi stessi in linea con la parola di Dio”. L’ammalato attende il nostro ‘’Eccomi’, che comunque attesta il nostro esserci: non tanto l’azione, ma la presenza. E’ la risposta ad un appello, ad una chiamata. ‘Eccomi’ è risuonato più volte nella Bibbia: Mosé, Abramo, Dio medesimo. “Oggi””, prosegue il relatore riferendosi alle attuali vicissitudini, “dove è finita la Chiesa? (…) Il nostro Dio si è fatto corpo, si è fatto carne… ora ci è venuto a mancare il corpo: con la privazione della presenza, ci è venuta a mancare l’originalità della Comunità cristiana. Mancano le celebrazioni, gli oratori sono ancora vuoti (…) E’ vero: i sacerdoti erano presenti e lo erano il personale sanitario e i volontari. (…) Così Maria all’Annunciazione (prima tappa): ‘Eccomi, sono la serva del Signore, si compia per me la tua parola’”. Ella condivide la volontà del Signore, ne è la fiduciaria, quindi non è solo ‘fare delle cose’: “E’ donna”, prosegue mons. Beschi “che viene incontrata dallo Spirito del Signore. (…) Come ha fatto, come è avvenuto che Maria abbia detto il suo ‘Eccomi’?”
La seconda tappa è la Visitazione. “Maria si mette in viaggio per andare da Elisabetta che, all’incontro, riconosce la fede di Maria”. Infatti, riporta Luca, al suo saluto esclama: ‘Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo (…)’ “Dice beata, non felice o altro, perché Elisabetta comprende che Maria ha preso la strada giusta”. Riconosciamo la fede di una persona (come Maria ed Elisabetta) e ce la riconosciamo reciprocamente. Succede che a volte noi siamo di scandalo, per la superficialità della nostra fede e il comportamento conseguente.
Qui irrompe il Magnificat (terza tappa) che è “la professione di fede di Maria”: ‘Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente’. “Domandiamoci: perché io credo? Maria ci dà la sua testimonianza”. Mons. Beschi dà voce a Maria ed elenca una serie di azioni che parlano di ciò che il Signore ha fatto per lei, ma anche quello che, nel fluire della storia umana, ha fatto per noi. Il Magnificat, spiega il vescovo relatore, è una raccolta di atti divini tratti dai salmi o da frammenti biblici. L’ascolto della Parola avviene in tanti modi: è sostenuto dalla fede ed essa si deposita in noi, agendo come frutto d’inseminazione. La Parola proviene dalla Bibbia, dalla liturgia, e noi partecipiamo alla liturgia della Comunità. Nei giorni scorsi ci è mancata, ma ci è rimasta la Parola. “La fede di Maria ci raggiunge attraverso la liturgia comunitaria che i nostri ascendenti hanno assimilato attraverso la tradizione. (…) Maria non aveva in mano i rotoli della Bibbia, ma aveva ben presente la tradizione. (…) Noi, in questi mesi, abbiamo camminato nella fede che nasceva anche dal silenzio dell’assimilazione. (…) Questo è il tempo del giudizio, non del giudizio di Dio ma il nostro.”.
Gli ammalati di coronavirus hanno fatto un cammino duro, indimenticabile: come Maria ‘stavano’ accanto alla croce. Un percorso di dolore, ma non erano abbandonati. Termina mons. Beschi: “Abbiamo percorso le tre grandi tappe di Maria: l’Annunciazione, la Visitazione, il Magnificat (…) Stare presso la Croce è il passo decisivo di ogni pellegrinaggio. Mai come durante il contagio la Comunità cristiana ha camminato.
La coordinatrice Graziella Moschino ringrazia il vescovo per “la bella lettura dell’ ‘Eccomi’”. Subito dopo, rispondendo con disponibilità ad alcune domande, mons. Francesco Beschi confida che, parlando di ‘cammino’, immediatamente pensa all’Unitalsi perché è forma dinamica attuale del pellegrinaggio. Il cammino vissuto insieme è cosa molto impegnativa, soprattutto oggi. Pertanto bisogna saper rinunciare a qualcosa di noi. Osserva poi che “stare presso la Croce significa essere autentico, che io ci sono veramente, anche col mio limite. So che essa non è risolutiva (Maria non ha tolto dalla croce Gesù), ma agisco con gratuità, con gesto d’amore”. Ricorda un saggio avvertimento della sua nonna: “Prega quando stai bene, perché quando si sta male non si riesce più a pregare”. E a chi racconta dell’esperienza (certo da non rimuovere) vissuta nel pieno della pandemia, come volontaria ad un presidio telefonico della Croce Rossa, afferma: “Rispondendo, era come tu dicessi ‘Eccomi’”.
Il presidente regionale Vittore De Carli, in chiusura del ciclo di collegamenti coi vescovi lombardi, esprime la sua gratitudine a tutti i presuli che sono intervenuti, ai molti sacerdoti che sono stati in collegamento, a Graziella di cui siamo stati ospiti e al cronista di queste righe sintetizzanti. Le parole conclusive sono dell’assistente regionale mons. Roberto Busti il quale (“aggiungo poche parole, ultimo vescovo ‘fra tanto senno’”) rinnova il suo grazie per questa esperienza inedita, mentre il vescovo di Bergamo, invocata l’intercessione di Maria, fa scendere su tutti noi la benedizione di Dio Onnipotente.
Read MoreSolstizio d’estate in concerto. Per ricominciare
Da molti anni a questa parte, a inizio estate, sempre ospiti alla Comella Garden di Lodi, l’Unitalsi (Sotto-Sezione di Lodi) organizza un concerto di beneficenza solidale. Quest’anno, a causa del Covid-19 non ci si potrà ritrovare in presenza, ma abbiamo comunque organizzato il concerto in diretta streaming sul canale YouTube di Caritas Lodigiana, partner dell’evento insieme alla sezione di Lodi di Avvocato di Strada.
Quest’anno suoneranno per noi un giovane gruppo di musicisti di Lodi e Graffignana: i Vetro! Il concerto sarà registrato in diretta presso Armònia Centro Musicale.
Sabato 20 giugno dalle 18.30 alle 19.30
Il concerto ha l’intenzione di:
• Sensibilizzare la collettività alla testimonianza della carità nella prossimità;
• Informare sui temi legati alla povertà, alla giustizia e alla fragilità (per età, disabilità, provenienza);
• Proporre forme di coinvolgimento e risposta ai bisogni rilevati sul territorio lodigiano;
• Promuovere l’impegno di volontariato;
• Diffondere stili di vita improntati all’accoglienza, all’ospitalità, alla prossimità e al dono di sé;
• Collaborare in rete con altre realtà ed associazioni, per la promozione umana;
Tutto questo sarà possibile anche grazie al tuo aiuto.
Come partecipare
Partecipare è semplice: per ricevere il link di YouTube per godersi il concerto basta fare una donazione che sosterrà i progetti degli enti promotori dell’iniziativa a favore di chi più duramente è stato colpito dalla crisi causata dal Covid-19.
Hai più opzioni, scegli quella che più fa per te:
Online
Bonifico
Il bonifico intestalo a Associazione Emmaus Onlus (strumento operativo della Caritas Lodigiana) C/C Banca Etica IBAN IT41Y0501801600000012501656 – Causale: Concerto
Una volta donato inviaci una mail a comunicazione@caritaslodi.it per richiedere il link del concerto e la ricevuta per detrazione della donazione.
Altrimenti ti aspettiamo in Caritas nel nostro ufficio di via Cavour, 31 Lodi (mart-sab 9.00-12.00) dove potrai fare la donazione direttamente e ricevere il link per seguire il concerto in diretta.
Informazioni
Luca Servidati
Tel. 0371 948130
comunicazione@caritaslodi.it
Partner promotori
Read More“Maria, pellegrina di fede” con S.E. Mons. Francesco Beschi
“Maria, pellegrina di fede”
con S.E. Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo
Proseguono gli incontri in videoconferenza zoom call per continuare ad essere sempre vicini anche se lontani.
Ci troveremo insieme online ⏰sabato 6 giugno alle ore 14.45 per l’incontro spirituale “Maria, pellegrina di fede” con S.E. Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo.
Per partecipare è sufficiente cliccare sul link
PARTECIPA ALLA ZOOM CALL
Potrai invitare chi desideri condividendo il link
https://us02web.zoom.us/j/99393803578
Per qualsiasi necessità chiamaci:
📞335 8031640
Sempre insieme: lontani ma vicini!
Read MoreL’Unitalsi Lombarda in videoconferenza con S.E. Mons. Oscar Cantoni, Vescovo di Como
“Con Maria, in attesa dello Spirito Santo”
Sintesi di Silvano Sala
La coordinatrice Graziella Moschino apre ufficialmente il collegamento dando la parola, per un saluto introduttivo, al presidente regionale Vittore De Carli. Questi introduce il relatore monsignor Oscar Cantoni, vescovo di Como, rammentando che si sono conosciuti tanti anni prima (aveva appena 14 anni) e il vescovo era un giovane sacerdote. Il presidente De Carli fa poi riferimento alla messa celebrata nel duomo di Como nei giorni scorsi durante la quale sono stati ricordati dodici sacerdoti, “dal vicario generale a tanti altri che hanno aiutato a costruire l’Unitalsi”, e ringrazia fin da quel momento il vescovo “per il bene che anche oggi vorrà regalare”.
Mons. Cantoni, dopo aver rilevato che quel sabato è vigilia di Pentecoste, esordisce leggendo il tema sotto analisi che riporta Maria in quella sua giornata d’attesa. Lo definisce “un tema liturgico”, tema molto caro agli unitalsiani, afflitti dai problemi del Covid-19, in attesa di potersi recare a Lourdes. Egli stesso, assistendo in televisione al Rosario delle ore 18, ha potuto vedere una Lourdes deserta, quasi in attesa che la gente la riempisse. E per questo, afferma, “ci affideremo a Maria”. Dopo il segno della croce ed una preghiera in comunione con l’assemblea collegata, il vescovo cita il cap. I degli Atti degli Apostoli, là dove recita: “Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: ‘Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno d’Israele?’ (“Dice d’Israele e non di Dio”). Ma egli rispose: ‘Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alle sue scelte, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi (…) Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. (…) due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: ‘Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo’”. Subito dopo, prosegue il relatore, i discepoli tornarono a Gerusalemme, nel locale a loro disposizione, e, con Maria madre di Gesù, continuarono a vivere la quotidianità nella preghiera. “Gesù sale al Cielo”, commenta mons. Cantoni, “ma gli apostoli non si disperdono e decidono di rimanere ancora tutti insieme. Tornano a Gerusalemme, dove tutto è accaduto (ultima Cena, il via al sacerdozio ministeriale, ecc.) ed è qui che scenderà lo Spirito Santo. (…) Tutti gli apostoli sono chiamati per nome, uno ad uno, perché ognuno si presenti con la propria storia, originale come la storia di ciascuno di noi. (…) Non c’è discepolo che Gesù non ami”.
Al centro del gruppo c’è Maria: sotto la Croce essa è divenuta madre dei discepoli, madre dell’umanità, madre di tutta la Chiesa. Quindi Maria è “centro vivificante” del gruppo, è Madre che si prende cura di tutti i suoi figli. “Centro di consolazione e di grazia”, la definisce il vescovo: “Maria riunisce gli apostoli attorno a sé perché è Madre, ma anche Maestra. (…) Presenza umile e discreta, non s’impone ma è loro vicina per guidarli, per illuminarli”. D’altra parte l’azione illuminante si riferisce alla calibratura dello stato d’animo degli apostoli, che certamente si alimenta d’ombre inquietanti proiettate sul futuro. “Ma Gesù non li ha abbandonati”, rileva ancora mons. Cantoni, “ed essi sanno, per fede, che lo Spirito Santo scenderà su di loro. Pertanto pregano e ricordano, fiduciosi che la preghiera dia loro forza ed anche concordia: la preghiera unisce, al di là delle chiacchiere che invece dividono”. L’evangelista Luca riferisce con sollecitudine i momenti in cui Gesù prega: perché la sua ‘preghiera’ significa porsi in intima comunione col Padre. Qui scatta l’Amore e noi dobbiamo essere, come i discepoli, maestri in questa arte.
Ecco la preghiera che Maria insegna ai discepoli: ‘Vieni, Spirito Santo’, che è “la supplica ardente fatta insieme ogni giorno”. E poi ancora: ‘Vieni, Signore Gesù”, come la ritroviamo nel finale del libro dell’Apocalisse. “I discepoli”, osserva il relatore, “con Maria pregano ma anche ricordano particolari tutti riportati nel Vangelo lucano, cosa che solo una Madre può interpretare: essi emergono come moti interiori, stati d’animo, momenti intimi vissuti col Figlio”. Perciò Luca ci presenta Maria come colei sulla quale, come sugli apostoli che si porranno a proclamare grandi opere, è disceso lo Spirito Santo. “Gesù ha inviato il Paraclito (cioè Colui che intercede, ma anche ‘il Consolatore’) per rendere i discepoli esperti nell’arte sottile dell’Amore. (…) Lo Spirito Santo è la memoria viva della parola di Gesù. S. Agostino diceva che Gesù, appunto, è Maestro interiore. (…)Nel linguaggio comune ‘maestro’ è colui che insegna, ma non convince. (…) I discepoli ricevono convinzione dalla parola di Dio e sanno trasformarla nella presenza del Signore”. Mons. Cantoni ritiene che “è molto più ciò che sfugge, di quanto riusciamo a capire. Vi è altro, nella parola di Dio, oltre a ciò che abbiamo trovato. Chi è capace di esaurirne la ricchezza, rende grazie per quello che ha ricevuto (…) Quello che non abbiamo ricevuto subito, a causa della nostra debolezza, riceviamolo in altri momenti, magari un po’ alla volta”. La parola di Dio ci dice sempre qualcosa di nuovo. Questo accade nelle diverse situazioni. Nella visione teologica della Chiesa, lo Spirito Santo è luce. “Quando ci troviamo insieme, lo Spirito Santo accende la luce nelle nostre menti, ci aiuta a raccogliere la Parola di cui il Figlio è portatore”. Lo Spirito Santo è la luce continua della Chiesa, dapprima infusa nella mente dei discepoli, degli evangelisti, ispirando loro testi che hanno tenuta viva la parola di Dio, la quale sembra scritta per ciascuno di noi.
Nota il relatore: “Bisogna vivere illuminati per ‘vedere’ le persone accanto a noi come fratelli e sorelle da amare, non come concorrenti da superare o estranei da sfuggire. Quanto precede ci aiuta a considerare questi fratelli e sorelle che si sentiranno da noi, per sempre, accolti”. Il vescovo relatore termina la sua esposizione con una preghiera: “O Dio, Padre del Cristo nostro Salvatore (…) manda il tuo Spirito in aiuto alla nostra debolezza”.
La coordinatrice Graziella Moschino invita l’assistente regionale a prendere la parola. Mons. Roberto Busti esprime la gratitudine degli unitalsiani e sua a mons. Oscar Cantoni, “che, durante il suo ministero, ha fatto tante cose belle ed è profondo conoscitore di quel maestro interiore che è la Spirito Santo”.
Dopo l’intervento del presidente regionale Vittore De Carli, il quale espone quanto di effettuabile c’è nell’attuale situazione che ci vede “digiuni di pellegrinaggi”, mons. Cantoni risponde ad alcune domande rivoltegli dai collegati. In questo ambito, incoraggia tutti a trovare in noi “la capacità di vedere il piano di Dio in un progetto organico” e a dare un senso a quanto si realizza. Invita quindi a ‘dare’, senza provocare ‘vergogna’ a chi chiede. Questo è possibile prevenendo le richieste di aiuto con “lo slancio che nasce dal cuore”, agendo nel quotidiano. Perché la carità è discreta. “Maria ha rilevato: ‘Non hanno più vino’, poi è passata subito all’azione senza tanto sottolineare il fatto”.
A conclusione del collegamento, il vescovo recita, insieme agli unitalsiani, l’Ave Maria ed impartisce la benedizione “con un abbraccio”.
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